LE DIFFICOLTA’ IN MATEMATICA
La matematica è la vita reale: è creativa e lascia spazio alla fantasia. Se a scuola la proponiamo a partire dalle esperienze concrete dei bambini, possiamo evitare che essi sviluppino nei confronti di questa materia un atteggiamento negativo, che è sempre causato da un approccio iniziale sbagliato fatto di aride spiegazioni ed esercizi preconfezionati.
Jean Piaget ha mostrato che l’astrazione matematica è il frutto di un processo di identificazione e di riproduzione delle strutture insite nella realtà.
Facendo riferimento anche a questa affermazione, nel nostro lavoro quotidiano in classe realizziamo le attività didattiche nell’area logico-matematica valorizzando le esperienze corporee e gli elementi della realtà vicina ai bambini (ambienti, giochi, materiale scolastico). Questa scelta favorisce il loro coinvolgimento emotivo, con un rilevante effetto positivo sulla loro motivazione all’apprendimento.
COSTRUZIONI DEI NUMERI CON VARI MATERIALI
In una prima con Chiara, un’alunna con deficit psicomotorio e ritardo mentale medio, che faticava a realizzare graficamente i numeri, abbiamo avviato un laboratorio di attività manuali per realizzare i numeri con diversi materiali.
Al laboratorio partecipavano anche altri suoi compagni che presentavano varie difficoltà:
Di orientamento spaziale sul foglio;
Di inversioni nella scrittura;
Di motilità fine ( sbagliata presa della penna,eccessiva pressione…)
Nel laboratorio abbiamo fatto realizzare i numeri con la creta, il collage, la pittura a dita e con il pennello, la pasta; li abbiamo fatti tracciare con il dito o con dei bastoncini sulla farina, sulla sabbia, sul gesso.
Lavorare in questo modo rafforza l’apprendimento sollecitando più intelligenze dei bambini (cinestesica e tattile) attraverso la partecipazione e la creatività.
I “NUMERARI” PER LA SECONDA
In una seconda classe, Maurizio, un bambino con sindrome di Asperger, autismo ad alto funzionamento, dopo aver lavorato con il materiale multibase e l’aboco, si è esercitato, con i numerari (ideati da Camillo Bortolato).
Si tratta di grandi raccoglitori ad anelli, uno per decine-unità e uno per le centinaia.
Maurizio poteva così realizzare i numeri sfogliando le buste e poi riscriverli sul quaderno. E’ stato un esercizio molto utile, che gli ha permesso di fissare in memoria numeri sempre più alti.
LA TOMBOLA DELLE TABELLINE
Per un’esercitazione collettiva in una classe terza e per invogliare Michele, un bambino con difficoltà di attenzione e memorizzazione, abbiamo realizzato la “Tombola delle tabelline”, adattata alla tombola tradizionale.
Sul tabellone e nel sacchetto abbiamo previsto 100 numeri invece che 90 e sulle tessere, distribuite ai bambini, delle moltiplicazioni invece che i numeri.
Le moltiplicazioni su ogni tessera si possono mescolare, cioè possono essere relative a diverse tabelline. Per una più facile individuazione, consigliamo di lasciare un po’ di spazio tra una moltiplicazione e l’altra.
IL GIOCO DEL MERCATO
In quarta classe, abbiamo deciso di coinvolgere Renata, un’alunna con problemi di inserimento socio- relazionale e difficoltà di linguaggio, nella soluzione di problemi pratici riguardanti gli acquisti.
Abbiamo organizzato molte simulazioni di compravendite al mercato in forma di gioco, in un rapporto individuale o di piccolo gruppo. Queste esperienze si sono rivelate particolarmente efficaci e poi hanno portato a simulare una vera spesa affrontando queste operazioni:
La preparazione della lista;
La scelta dei prodotti più convenienti;
L’utilizzo del denaro;
Il calcolo mentale della spesa totale e del resto da ricevere.
MATEMATICA INTUITIVA
In quinta classe con molti alunni disabili si deve continuare a lavorare su apprendimenti già proposti nelle classi precedenti, utilizzando in modo più ampio supporti come la calcolatrice o il computer.
Infatti, con il passare degli anni, viene progressivamente in primo piano l’esigenza di lavorare nella prospettiva dell’autonomia personale dell’alunno, operando su ciò che potrebbe essere definita una sorta di “matematica intuitiva” orientata alla soluzione di problemi concreti: ordinare, classificare, seriare, ma anche suddividere in parti uguali, riconoscere i pesi e le misure più comuni, riuscire a gestire piccole somme di denaro.
A cura di Giovanni Sapucci, La vita scolastica, 2008
La matematica è la vita reale: è creativa e lascia spazio alla fantasia. Se a scuola la proponiamo a partire dalle esperienze concrete dei bambini, possiamo evitare che essi sviluppino nei confronti di questa materia un atteggiamento negativo, che è sempre causato da un approccio iniziale sbagliato fatto di aride spiegazioni ed esercizi preconfezionati.
Jean Piaget ha mostrato che l’astrazione matematica è il frutto di un processo di identificazione e di riproduzione delle strutture insite nella realtà.
Facendo riferimento anche a questa affermazione, nel nostro lavoro quotidiano in classe realizziamo le attività didattiche nell’area logico-matematica valorizzando le esperienze corporee e gli elementi della realtà vicina ai bambini (ambienti, giochi, materiale scolastico). Questa scelta favorisce il loro coinvolgimento emotivo, con un rilevante effetto positivo sulla loro motivazione all’apprendimento.
COSTRUZIONI DEI NUMERI CON VARI MATERIALI
In una prima con Chiara, un’alunna con deficit psicomotorio e ritardo mentale medio, che faticava a realizzare graficamente i numeri, abbiamo avviato un laboratorio di attività manuali per realizzare i numeri con diversi materiali.
Al laboratorio partecipavano anche altri suoi compagni che presentavano varie difficoltà:
Di orientamento spaziale sul foglio;
Di inversioni nella scrittura;
Di motilità fine ( sbagliata presa della penna,eccessiva pressione…)
Nel laboratorio abbiamo fatto realizzare i numeri con la creta, il collage, la pittura a dita e con il pennello, la pasta; li abbiamo fatti tracciare con il dito o con dei bastoncini sulla farina, sulla sabbia, sul gesso.
Lavorare in questo modo rafforza l’apprendimento sollecitando più intelligenze dei bambini (cinestesica e tattile) attraverso la partecipazione e la creatività.
I “NUMERARI” PER LA SECONDA
In una seconda classe, Maurizio, un bambino con sindrome di Asperger, autismo ad alto funzionamento, dopo aver lavorato con il materiale multibase e l’aboco, si è esercitato, con i numerari (ideati da Camillo Bortolato).
Si tratta di grandi raccoglitori ad anelli, uno per decine-unità e uno per le centinaia.
Maurizio poteva così realizzare i numeri sfogliando le buste e poi riscriverli sul quaderno. E’ stato un esercizio molto utile, che gli ha permesso di fissare in memoria numeri sempre più alti.
LA TOMBOLA DELLE TABELLINE
Per un’esercitazione collettiva in una classe terza e per invogliare Michele, un bambino con difficoltà di attenzione e memorizzazione, abbiamo realizzato la “Tombola delle tabelline”, adattata alla tombola tradizionale.
Sul tabellone e nel sacchetto abbiamo previsto 100 numeri invece che 90 e sulle tessere, distribuite ai bambini, delle moltiplicazioni invece che i numeri.
Le moltiplicazioni su ogni tessera si possono mescolare, cioè possono essere relative a diverse tabelline. Per una più facile individuazione, consigliamo di lasciare un po’ di spazio tra una moltiplicazione e l’altra.
IL GIOCO DEL MERCATO
In quarta classe, abbiamo deciso di coinvolgere Renata, un’alunna con problemi di inserimento socio- relazionale e difficoltà di linguaggio, nella soluzione di problemi pratici riguardanti gli acquisti.
Abbiamo organizzato molte simulazioni di compravendite al mercato in forma di gioco, in un rapporto individuale o di piccolo gruppo. Queste esperienze si sono rivelate particolarmente efficaci e poi hanno portato a simulare una vera spesa affrontando queste operazioni:
La preparazione della lista;
La scelta dei prodotti più convenienti;
L’utilizzo del denaro;
Il calcolo mentale della spesa totale e del resto da ricevere.
MATEMATICA INTUITIVA
In quinta classe con molti alunni disabili si deve continuare a lavorare su apprendimenti già proposti nelle classi precedenti, utilizzando in modo più ampio supporti come la calcolatrice o il computer.
Infatti, con il passare degli anni, viene progressivamente in primo piano l’esigenza di lavorare nella prospettiva dell’autonomia personale dell’alunno, operando su ciò che potrebbe essere definita una sorta di “matematica intuitiva” orientata alla soluzione di problemi concreti: ordinare, classificare, seriare, ma anche suddividere in parti uguali, riconoscere i pesi e le misure più comuni, riuscire a gestire piccole somme di denaro.
A cura di Giovanni Sapucci, La vita scolastica, 2008
Nessun commento:
Posta un commento